Sorta nel 1656, dopo un’epidemia di peste, sulle basi di una cappella preesistente, fu dedicata a San Rocco, patrono degli appestati e alla Madonna del Carmine.

La chiesa attraverso i secoli ha subito numerosi rimaneggiamenti, ed è stata elevata a parrocchia l’1 novembre del 1962.
La facciata è molto lineare e modesta e l’interno è costituito da un’unica navata lunga 16,80 metri e larga 5,80. Entrando in chiesa sulla sinistra si può osservare il fonte battesimale con la scritta che ricorda la figura del precursore di Cristo. Più avanti c’è la cappella dedicata al santo titolare, costruita sull’area di un’antica casa di proprietà della confraternita ed aggiunta al restante corpo della chiesa nel 1920.

In essa si venera la statua del santo, opera di un artigiano locale, seguita da due nicchie contenenti rispettivamente i simulacri di San Giuseppe Lavoratore e della Madonna del Carmine. Quest’ultima è un’apprezzabile opera artistica del ‘700. In fondo, sull’abside, si può ammirare un mosaico costruito nel 1987, del prof. Giuseppe Zaccheria. E’ l’unica opera d’arte moderna presente nel paese, che si armonizza bene con lo stile della chiesa. Raffigura San Rocco che invoca sui malati l’intercessione della Madonna presso Dio.

Sul lato destro si trova la statua di Santa Lucia vergine e martire, opera del sacerdote don Scipione Nunziata, artista locale del secolo scorso, e quella di Santa Barbara, proveniente dalla cappella del castello.

TORNA SU